Pietre di colore

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Si può riparare l'ambra spezzata?

Buongiorno Gianfranco,

Ho un paio d'orecchini  pendenti in oro ed ambra a forma di  grande goccia  putroppo, in uno di essi l'ambra si è spezzata proprio vicino al cono di attaccatura, quindi in zona poco visibile.


La mia domanda è la seguente: si può in qualche modo incollare?

In caso affermativo, quale tipo di collante è meglio utilizzare?


Grazie per l'attenzione e  cordiali slt

Miriam


P.S. sono sempre in attesa di suoi commenti sulle foto di corindone rosa e tormalina rosa che le ho inoltrato già 2 volte (19/10/11 e 04/11/11) grazie!

 

 

Buonasera, Miriam

 

mi spiace per la sua ambra, ma visto che ha conservato il pezzetto che si é staccato il danno é riconducibile a un'entità ancora sopportabile...

 

Io ho sempre usato una colla eccellente, di nome Araldite, ma nel suo caso specifico proverei con uno dei cianoacrilati più moderni, uno di quelli che si "attivano" con la luce del giorno.

 

Per la precisione, con i raggi UV che questi contengono.

 

Ricordi che per poca che ne usi sarò sempre troppa, e in ogni caso rimuova immediatamente quella in eccesso che debordasse dalla saldatura.

 

Se necessario potrà lucidare nuovamente l'ambra con un pezzo di polistirolo ricuperato da qualche imballaggio:

 

Quanto però alle due e,mail alle quali non avrei risposto. le ho cercate a lungo nei due archivi...

senza trovarne traccia, almeno non alle date che lei mi indica, né tantomeno col suo consueto indirizzo come mittente:

é sicura di averle indirizzate correttamente a me?

 

Le chiedo questo perché io avevo mandato a lei, se ricorda, una osservazione animalista destinata in Toscana, a una sua omonima, e voglio sperare di non essere il solo ad avere rapporti tanto umani con la dannata trtappola elettronica.  :-)

 

Ma non escludo che, nei ricorrenti pasticci col computer io abbia comunque cancellato anche le sue missive, anche se mi sembra d'essere stato più attento del solito, almeno ultimamente.

 

Mi spiace in ogni caso per l'ennesimo contrattempo, e le ricordo che lei aveva ipotizzato anche un giro da queste parti:

se aspettava la nebbia, la informo che é arrivata.

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Quarzo ametista e granato tsavorite: un paio di dettagli NON secondari... - 2 -

Gentilissimo sig. Lenti,

mi permetta di ringraziarLa per la sua celere, approfondita, esaustiva e piacevolmente ironica risposta.

Mi scuso con lei per non essere stata capace nella spiegazione della mia perplessità.


Sul suo sito ho letto tempo fa la risposta che lei ha dato a una sua scrittrice, a proposito di pietre idrotermali, o forse di pietre

dai colori "ritoccati", mi scusi se non sono molto precisa, ma a distanza di tempo non ricordo bene il contenuto esatto della sua risposta.


Sicuramente è stata da parte mia incompresa ,visto anche la mia ignoranza in materia.

Ma vero è sicuramente quello che dice, noi donne siamo molto attratta da quegli individui... erroneamente dette gioie!


Ma adesso cerco di spiegarle meglio  quello che è il mio dubbio a proposito di pietre dal colore modificato.


Il gioielliere mi ha spiegato che le pietre dell'anello che a me piacerebbe acquistare hanno subito un "ritocco" di colore, cioè hanno "migliorato" il viola dell'ametista, facendo si che fosse più idoneo alle esigenze di colore che oggi il mercato richiede, se così si può dire.


Il mio dubbio, di fronte e queste parole è che il tutto si possa ridurre in pochissime parole, e cioè una patacca!..

Mi lasci passare il termine!


Un giro di tante parole per dire che non sono delle vere pietre, ma solo cristalli dai colori modificati.


Sinceramente ho espresso i miei dubbi al gioielliere ma mi ha rassicurato sull'originalità delle pietre, parlandomi di miglioramenti idrotermali dei colori.


Le ho scritto, e oggi ancora, per capire meglio la   questione da parte di un esperto come lo è sicuramente lei, perchè credo che nemmeno il gioielliere sappia veramente di che parla, perchè se non ho capito male dalle sue parole il termine idrotermale poco centra con le pietre dal colore non naturale e modificate in laboratori.


In poche parole mi chiedo se è vero che esistono pietre naturali colorate che possono essere modificate nei loro colori originali facendo si che possano essere ad esempio più chiare o più scure o più brillanti?


Abbia pazienza sig. Lenti, mi rassicuri sul tema perchè mai comprerei qualcosa che non sia natarale..vero!...


Lei lo sa queste donne perdono la testa per quegli individui... che brillano!!!...

Ma io solo vere!


La ringrazio tanto, spero di essermi avvicinata il più possibile alla chiarezza del quesito.


Tiziana.

 

 

buona sera, Tiziana

lei spera di essersi avvicinata il più possibile alla chiarezza del quesito come io spero d'essermi avvicinato altrettanto alla chiarezza della risposta...

 

Perché a proposito del quesito mi restano ancora alcune perplessità!  :-)

 

Già  "pietre dai colori ritoccati" é ambiguo, perché se non si specifica il genere di "ritocco"  applicato accomuneremmo trattamenti leciti (o almeno tranquillamente accettati)  con altri che potremmo dichiarare vere e proprie adulterazioni, contestabili come truffa commerciale se non chiaramente segnalati all'acquirente (e da questi chiaramente compresi)!

 

Quindi, riscaldare un quarzo, un'acquamarina, uno zaffiro o un rubino per modificarne il colore non é altro che la ripetizione da parte dell'uomo di quanto già non abbia fatto la natura su esemplari diversi...

E fin qui non ci sarebbe nulla da eccepire, anche malgrado le sue romantiche riserve...  :-)

 

Ma AGGUNGERE olio verde (o plastiche verdi) a  smeraldi, oppure vetro rosso a rubini palliducci é una vera e propria operazione di maquillage che comporta l'ADDIZIONE DI SOSTANZE ESTRANEE alla natura dei  cristalli originali.

 

Ovvio però che (se debitamente informato/a ) chiunque avrà il diritto di comperare e di indossare quello che preferisce, non é invece affatto corretto nascondere le operazioni cosmetiche di cui sopra.

 

E, aggiungerei, sarebbe il caso di chiedere spiegazioni chiare e univoche, magari scritte, al quel gioielliere che sembra ignorare (se va bene...) i dettagli di quanto vorrebbe descrivere.

 

Per entrare nello specifico, esisterebbero (e sono esistiti) trattamenti idrotermali che miglioravano (intensificavano) il colore degli smeraldi (di berilli di debole colore verde, per la precisione).

 

Ssi é trattato di rivestire cristalli già tagliati con una sottilissima "camicia" di berillo verde SINTETICO, producendo i cosiddetti "smeraldi Linde" (in Germania, all'epoca di zio Adolfo, se non sbaglio).

Ma direi che oggi sia molto meno complicato produrre bellissimi (e pericolosi) smeraldi sintetici tout court!.

 

E, badi bene, non solo smeraldi, ma anche numerosi altri cristalli, tra i quali anche pregevoli quarzi var. ametista).

 

Cristalli sintetici che sono prodotti con notevole facilità nei colori desiderati, senza quindi la necessità e/o i problemi inerenti alla modifica cromatica di esemplari naturali già esistenti.

 

A richiesta le lascio quindi passare il termine di "patacca", ma solo a patto che lo usi solo lei... :-)

 

Perché casi e situazioni tanto diversi di colori modificati NON consentono di fare con tanta facilità "di tutta l'erba un fascio"!

 

Io non sarò, magari, stato chiaro nel dettagliare il significato del termine "idrotermale", quindi preciso che esso si riferisce SOLO alla genesi (cioé all'origine) del cristallo che, appunto, si forma (si é formato) dopo l'evaporazione o il raffreddamento di acque in epoche remote.

 

Formato in epoche remote per i cristalli naturali come ametiste, acquemarine e smeraldi, oppure solo poche settimane addietro per quei soggetti sintetici che l'industria sforna di continuo ormai da qualche decennio.

 

Lei dice "In poche parole mi chiedo se è vero che esistono pietre naturali colorate che possono essere modificate nei loro colori originali facendo si che possano essere ad esempio più chiare o più scure o più brillanti"?

 

In poche parole le rispondo "SI", nel caso quanto sopra non fosse abbastanza chiaro, e con la sola riserva della "brillantezza" che dipende di solito soltanto dalla corretta simmetria del taglio.

Nonché dall'accuratezza poi della politura finale.

 

Spero adesso d'averle chiarito i residui dubbi, quindi la  saluto cordialmente.

 

Cordialmente ma con tutta la tristezza di un individuo naturale ma non brillante...

che quindi non potrà sperare di farle perdere la testa.  :-)

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Le tipologie di rubino più adatte a "sposarsi" con il profumo...

Buonasera,

sono una studentessa in Industrial Design, e per un progetto che sto portando avanti vorrei avere alcune gentili chiarificazioni.


Innanzitutto, se un piccolo rubino resta immerso nel profumo rimane inalterato o va incontro a deterioramento?


Inoltre, e qui sconfiniamo un pò oltre la scienza, vorrei sapere se esistono e quali sono le tipologie di rubino più adatte a "sposarsi" con il profumo, anche per particolari significati simbolici.


La ringrazio anticipatamente per l'attenzione dedicatami, vorrà scusarmi le domande un pò anomale  :-)


Cordiali saluti,

Delia

 

Buona sera, Delia

 

sconfinare "un pò oltre la scienza"?

Domande "un pò anomale"?

 

Via, non sia modesta!  :-)

L'ipotesi del  "rubino odoroso" mi ha improvvisamente acceso la luce su nuovi, entusiasmanti orizzonti!

 

Luce che però ho dovuto spegnere subito considerando che per avere un qualche effetto sul suo rubino il profumo in oggetto dovrebbe avere una temperatura ben superiore ai 1.000 gradi...  :-)

 

In ogni caso, e indipendentemente dalle dimensioni, il rubino é e rimane inattaccabile e impenetrabile a qualsiasi intruglio lo si possa interessare, profumato o meno che sia.

 

Ovvio però che se nell'esemplare fossero presenti fratture "aperte"  (fratture cioé in comunicazione con l'esterno), queste potrebbero ospitare anche le essenze profumate alle quali accenna lei.

 

Ma in ogni caso la informo che io ignoro tanto le attinenze matrimoniali quanto gli eventuali significati simbolici sia dei rubini sia delle altre gemme.  :-)

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Cos'è la prasiolite? E già che ci siamo, l'ametrino di cui circolano diversi esemplari, ASSOLUTAMENTE NATURALI su internet e nelle televendite.

Ciao Gianfranco,

eccomi di nuovo qua con uno dei miei quesiti: cos'è la prasiolite?


Leggo su internet che si tratta di "ametista verde", ma nell'ultima lettera che ho visto sul tuo sito dici che il quarzo verde non esiste...


Poiché io credo a quello che dici tu e non a tutte le favole che si trovano su internet, nonché a quelle propinate dal teleimbonitore di turno, ti prego di illuminarmi in proposito.


E già che ci siamo, illumunami anche sull'ametrino, di cui circolano diversi esemplari, ASSOLUTAMENTE NATURALI, nelle televendite e su internet.

Ti ringrazio e ti auguro buon lavoro.

Maria Rosaria

 

 

Ciao, Maria Rosaria

 

Pignoleggiando un pochino, "ametista verde" é un termine che ricorre sovente nelle televendite, magari alternato a "zaffiro giallo" e amenità simili...

 

E come lo zaffiro é SOLO blu, l'ametista é SOLO viola, quindi direi che l'entusiasmo descrittivo di certi televenditori non abbia un adeguato background tecnico...  :-)

 

La prasiolite in circolazione non sarebbe altro che quarzo varietà ametista (dal colore viola molto debole) riscaldato q.b. per ottenere il desiderato colore verde.

Colore che appare comunque non particolarmente saturo.

 

A onor del vero, la prasiolite esisterebbe anche in natura, per grazia di un vulcano che mandando la lava a spasso per le viscere della California, ha interessato e scaldato per benino i quarzi viola di una certa zona.

 

Ma dubito che di tale minerale esistano in circolazione quantità davvero significative, mentre per contro si producono quantità a piacere di quarzo verde sintetico, dal colore verde davvero intenso.

 

L'ametrino é un quarzo in parte giallo come il quarzo citrino, e in parte violetto come l'ametista, e di qui il nome composto con il quale lo si indica.

 

E' presente in natura (Bolivia) e, in quantità ben più rilevanti, prodotto in laboratori mediante irraggiamento e riscaldamento di quarzo citrino.

 

Infine, garantirne gli esemplari come "ASSOLUTAMENTE NATURALI" a me sembrerebbe almeno un entusiasmo decisamente commerciale, se non un vero e proprio atto di fede...

Perché non esisterebbero, che io sappia. metodi per accertarne con certezza l'origine.

 

Ovvio però come non si possa escludere che qualche gemmoturista, oggi pietrivendolo di successo in TV o su eBay, si sia assicurato una regolare fornitura direttamente dalle viscere delle Ande. :-)

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Granato tsavorite e quarzo ametista: ovvero un paio di dettagli NON secondari...

 

Gentile sig. Lenti, vorrei acquistare un anello con delle bellissime pietre come ametista e tsavorite.


Il gioielliere per correttezza mi ha specificato che sono si pietre naturali ma idrotermali, , cioé "migliorate" a detta del gioielliere, nei colori.


Ho adesso fatto una ricerca sul suo sito e mi pare di aver capito che anche se naturali non sono ametiste e tsavoriti vere e dai colori naturali, ma cristalli "trasformati" nei colori che si desidera, e in questo caso color ametista e colore tsavorite.


Grazie, cordiali saluti.

 

Buon giorno, Tiziana

 

ametiste e tsavoriti sono cristalli stupendi ma, secondo me, hanno colori non adatti per essere montati insieme:

che ne dice di DUE anelli?  :-)

 

Con l'occasione spero vivamente che lei (lei, e NON il gioielliere!) abbia fatto confusione a proposito dell'origine delle due bellissime gemme, quindi mi permetta di rimettere al loro posto un paio di dettagli NON secondari.

 

1 - soltanto il quarzo (di cui l'ametista é una varietà) é un cristallo di origine idrotermale, (°) mentre i granati (dei quali la tsavorite é una pregiata varietà) hanno un'origine magmatico-metamorfica.

 

Questo significa che la tsavorite (insieme a tutti i suoi fratelli dai colori assortiti, blu escluso) é nata in uno dei caldissimi "catini" in cui il magma terrestre, fuso a temperature di migliaia di gradi, poneva le premesse per la formazione di rocce assortite per la futura crosta terrestre.

 

Nel divenire del processo, e comunque intere ere geologiche più tardi, la comparsa di acqua e dei relativi vapori bollenti sciolsero poi altre sostanze che, anche queste combinandosi secondo composizioni e strutture diverse, diedero origine a quegli individui che tanto entusiasmano il gentil sesso:

 

Mi riferisco agli individui cristallini, non a quelli umani, ovviamente...  :-)

 

Entrambi le famiglie, quarzi e granati, devono quindi al calore terrestre, innanzitutto, il contributo fondamentale alla loro genesi.

Ma dire che sono ENTRAMBI idrotermali (*) é un errore madornale, spiegabile solo con un distratto, superficiale e inefficace studio della gemmologia...

 

Magari seguendo una puntata di "beautiful"!  :-(

 

(*) Credo sia più corretto parlare di "origine idrotermica", perché l'altro termine a me ricorda le abluzioni del buon Nerone a bagno con Poppea:

in acque tiepide e quasi certamente anche profumate, ma inadatte alla formazione di quarzi di qualsivoglia colore.   :-)

 

2 - Per quanto mi risulta, non esistono granati (né tsavoriti, né altri) ai quali sia modificato o aggiunto un qualsiasi colore, malgrado i forse numerosi tentativi in proposito.

 

Ma non mi sentirei di giurarlo, perché con tutte le porcherie operate oggi ai danni

di onesti e modesti cristalli poi soffrirei certamente d'insonnia, all'idea che in India, in Thailandia o magari in USA/Russia il solito Archimede Pitagorico abbia cucinato qualcosa di nuovo, tanto per vivacizzare la monotona vita degli addetti al settore gemme.  :-)

 

3 - I quarzi nella varietà ametista, che é la più pregiata, si trovano molto più facilmente fra i cristalli sintetici, la cui produzione industriale é ormai una routine di basso costo.

 

In compenso si trovano cristalli naturali dal colore modificato in varia misura e tonalità, di solito dal giallo chiaro fino al bruno e al "fumé".

 

Ma circolano anche con abbondanza un quarzo verde che in natura non esisterebbe, insieme a certe oscenità con nomi di fantasia, come il "mystic" che é soltanto l'effetto di una coloritura superficiale applicata su un quarzi di colore debole o nullo..

 

Le preciso infine che non credo proprio d'aver mai affermato nulla, nel sito o altrove, a proposito delle "trasformazioni" alle quali accenna lei:

ma le sarò grato se volesse segnalarmi dove l'avrei indotta in errore.