A proposito di Giade (forse) trattate per impregnazione di coloranti.

Buonasera,
volevo solo ringraziarla per avermi risposto!

La sua spiegazione è stata chiarissima, quindi volendo azzardare un nome a quella pietra, come dice lei, rosso-bruno, potrei ipotizzare che si tratti di un trattamento, magari è una giada colorata rosso rubino!

Certo per farla "esaminare", non saprei neppure come fare, sono solo una curiosa e mi piace capire per arrivare ad una conclusione, ma da profana è impossibile :-)

Realizzo bijoux con pietre dure, e "lotto" ogni giorno per capire precisamente cosa sto utilizzando, ma è troppo difficile giungere ad un dunque tra natura e commercio…

La ringrazio ancora.

Sabrina

Buon giorno, Sabrina
di solito individuare con certezza la presenza e magari anche il tipo di trattamento a cui un minerale sarebbe stato sottoposto potrebbe essere un problema di non facile soluzione.

Qualcuno prende la scorciatoia di scalfire il campione per esaminarne il graffio e/o le polveri, ma é un intervento (pur consueto in mineralogia) che NON E’ ACCETTABILE a livello gemmologico.

Si, le giade (tanto la giadeite quanto la cugina nefrite) sarebbero felicemente impregnabili con tinture adatte, ma in considerazione di più variabili non é possibile ipotizzare a distanza un particolare iter analitico.

Quindi, come “profana” lei potrebbe incominciare con la lettura di qualche buon testo (p. es. “Introduzione alle Gemme” di cui ho ancora qualche copia) e poi smettere l’uso di termini come “pietre dure”, che sostituirà con “pietre ornamentali”, o “pietre da collezione” et similia…

Perché NON esistono “pietre molli”: OK? :-)

Concludo (ma spero di risentirla presto, e magari di vedere qualche foto delle sue creazioni) facendole presente che fra natura e commercio esiste una sola, vera e grande difficoltà:
la confusione generata e ancora imperante a causa di abitudini, impreparazione e a volte anche malcelati interessi di tanti operatori. :-)

Buon lavoro.