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A caccia di acquemarine con "uno spettroscopio da viaggio"?

 

Buongiorno Gianfranco,
torno a scriverle da Verona, questa volta per un consiglio sulla strumentazione...

 

Ho in programma per i primi mesi del prossimo anno un viaggio con amici in Brasile, e visto che andrò nella "tana del lupo" ho già pensato di cercare in loco qualche bel cristallo di acquamarina.


Cercherò di evitare i probabili tentativi di fregature che saranno li ad aspettarmi, ed ho pensato di partire con uno spettroscopio portatile da viaggio.


La sua funzione non sarebbe di riconoscere la famiglia dei vari cristalli che mi saranno proposti, quanto di conferma di quelli che mi saranno sottoposti come berilli, e più nello specifico, acquamarine...


Se non sbaglio le acquamarine dovrebbero avere un valore nello spettro ottico di 450...

mi conferma?


Crede infine che per confermare come acquamarina naturale un cristallo possa essere adeguato uno spettroscopio? Ovviamente cercherò di acquistarlo con tempo per esercitarmi su campioni di analisi.


Nuovamente la ringrazio in anticipo per la sua/sue gentili risposte,
un caro saluto,
Ivano

 

Buona sera, Ivano

 

mi scusi la franchezza della domanda, ma le sue informazioni gemmologiche lei le ha trovate nell'uovo di pasqua oppure nei messaggi allegati a certi famosi cioccolatini?  :-)

 

Le chiedo scusa se non capisco cosa significhi "un valore nello spettro ottico di 450", salvo il caso lei non intenda che a 450nm (nanometri) vi sia una linea, una riga o una significativa banda di assorbimento (escluderei quelle di emissione...) ma anche in tal caso le assicuro che lo spettroscopio NON le servirebbe per identificare con certezza la famiglia, quella dei berilli, che le interessa.

 

Lo spettroscopio, che tranne un vecchio modello a tre bracci, da laboratorio,, è SEMPRE ampiamente trasportabile in qualsiasi viaggio, é utilissimo per analizzare la composizione della luce restituita dai vari cristalli.

 

Perchè, di solito, cristalli di colore apparentemente uguale hanno assorbito lunghezze d'onda diverse dalla luce bianca che li illuminava, e quindi restituiscono uno spettro diverso e, magari, anche caratteristico.

 

Ovvio però come lo spettroscopio fornisca informazioni (spettri) significativamente attendibili soltanto se equipaggiato con una luce primaria a spettro completo, del quale annotare poi le variazioni evidenziate dallo strumento.

 

In Brasile, che per le gemme é la tana del lupo più grande del mondo, per le identificazioni a lei servirà piuttosto un rifrattometro (con luce monocromatica).

 

E, se riesce a farla passare in dogana, anche una bilancia idrostatica.

 

Buon viaggio.


 

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