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Corindone rosa, sbeccato?

Signor Gianfranco Lenti,

le scrivo per un problema riguardo una pietra in mio possesso ricevuta in regalo.

Dunque innanzitutto mi perdoni ma non mi è possibile mandarle una foto della gemma, quindi cercherò di descrivergliela al meglio possibile:

alla lente 10x la gemma risulta pulita, anzi direi che è priva di inclusioni, il colore è omogeneo di un colore rosa intenso e il taglio che definirei buono ha leggerissimi difetti che definirei di politura della gemma, la simmetria mi sembra discreta (la forma è ovale), gli spigoli sembrano in modo estremamente lieve "sbeccati".

Ora la seguente gemma potrebbe essere qualsiasi cosa, tuttavia ho fatto delle prove che un amante delle gemme non avrebbe mai fatto anche se penso che chi me l'ha regalata non l'abbia pagata molto anzi forse niente, così pensavo forse sbagliando che valesse poco tenendola con dei vetri e in malo modo.

La prova di cui parlavo che alla fine è andata a buon termine per la pietra stessa è un esame della durezza attraverso le dovute punte.

In modo graduale ho tentato di scalfire la gemma senza riuscirci neppure con una punta da 8 non azzardando la punta da nove che l'avrebbe senz'altro graffiata.

Ora pietre di questa colorazione di una durezza del genere sono molto poche e a dir la verità le solo opzioni che mi vengono in mente sono i corindoni che corrispondono per durezza e colore.

Comprendo che la pietra possa aver subito trattamenti o che essa possa essere di sintesi considerando la purezza e l'omogeneità del colore.

Quindi quali caratteristiche interne potrei considerare per uno analisi al microscopio (ingrandimenti?) che permetta il riconoscimento della natura della gemma, se di sintesi, naturale o naturale ma trattata.

Grazie mille e perdoni il disturbo


Distinti saluti

Lorenzo

P.S. Consideri che se fosse naturale anche se trattata avrebbe un certo valore considerando che dovrebbe pesare più di due carati.

 

Buona sera, Lorenzo

 

rispondere a lei non é un disturbo come non lo é per tutti gli altri visitatori del mio sito, ma nel suo caso mi sorge un dubbio:

pur convinto che lei legga le mie risposte mi sembra proprio che non ne ricordi i contenuti!  :-)

 

Di tanto in tanto spunta questo o quello strumento, e oggi tocca al microscopio la funzione di bacchetta magica...

funzione che NON possiede quale che sia l'ingrandimento utilizzato.

 

Identificare una gemma vuol dire incrociare i rilevamenti effettuati con apparecchi diversi (rifrattometro, polariscopio e bilancia idrostatica) per corroborarli poi con osservazioni successive (UV, microscopio, RX, tester di conducibilità, lente).

Con il solito. ottimo testo a portata di mano.

 

Lei invece ha fatto l'unico test che oltre a essere dannoso per il soggetto é anche decisamente empirico, con indicazioni abbastanza aleatorie e discutibili.

 

Durezza superiore a 8 e spigoli sbeccati?

Se la gemma non é stata usata per giocare a biglie, o precedentemente impastata col cemento armato sarebbero termini antitetici, ma a posteriori é difficile ipotizzare qualcosa di credibile.

E di cristalli rosa ne esistono più di una trentina, giusto per divertirsi fra le varie ipotesi di partenza.

 

L'assenza (?) di caratteristiche interne renderebbe ancora più difficile la ricerca al microscopio, a qualsiasi ingrandimento, tanto col soggetto in aria quanto in immersione, con qualsiasi tipo di illuminazione compresa la luce polarizzata.

 

(?) Nota: Nelle gemme le caratteristiche interne, diagnostiche e non, sono un'infinità e il loro elenco descrittivo supera di gran lunga lo spazio di una e.mail e soprattutto il contenuto della mia scatola cranica. :-)

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