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Considerazione sulla crisi del settore...

Egregio Sig. Gianfranco, volevo scriverle per farle delle considerazioni riguardo alla situazione commerciale delle gemme e pietre preziose in genere.

Mio padre opera nel settore da moltissimi anni, ottenendo risultati ottimi.

A settembre sono stato alla fiera di Vicenza con lui, e ho visto una vivacità di movimento inaspettata.


Eppure, a sentire chi opera nel settore, sembra che ci sia la miseria più assoluta; che è tutto fermo, che non si guadagna più niente; e, addirittura, un amico di mio padre ha detto che se la figlia avesse "osato" tentare di entrare nel settore, l'avrebbe ammazzata di botte (in senso figurato, ovviamente).

Eppure, guardando un po' le persone che operano nel settore... io tutta questa "miseria" non la vedo.

Certo, sicuramente non gireranno le cifre di una volta, vista la crisi generale, ma tra il sentire gente che asserisce di essere in crisi, e poi vederla in giro sfreciiare con macchine costose e tirare fuori tranquillamente 3-5 mila euro in contanti... secondo me qualcosa che "stona" c'è.

Vedendo poi moolte persone che, nonostante tutto, contiinuano a operare nel settore da anni chiedo a lei, che magari non si occupa dalla sezione commerciale del settore e può darmi un parere disinteressato:

non è che il piangere miseria non sia nient'altro che una strategia per scoraggiare eventuali interessati a entrare nel settore, avendo così concorrenti in meno?

Grazie,

Daniele

 

Salve, Daniele

 

faccia prima di tutto le mie congratulazioni a suo padre, che evidentemente ha saputo consolidare una fama di competenza, di correttezza e di disponibilità:

quegli ingradienti che io considero da sempre essenziali per un duraturo successo soprattutto nel nostro settore.

 

Lamento con lei il "vizio nazionale" del piagnisteo come abitudine, ma proprio perché sono "dentro" fino al collo nell'ambiente le suggerirei di non lasciarsi confondere dalle immagini derivanti dalle nostre fiere:

sono baracconi degli specchi dove noi, vestiti a festa, andiamo ancora e sovente a dispensare sorrisi...

e soprattutto per non lasciare il posto a un eventuale concorrente!

 

Naturalmente coloro che una volta potevano permettersi l'alta gioielleria se la possono permettere anche oggi, ma tutti siamo concordi nel sostenere che é crollata verticalmente la domanda da parte dei clienti "medi", quelli cioé che oggi hanno altre priorità e non di rado nuovi, drammatici problemi.

 

Quanto al babbo che indirizzerebbe la figlia verso aree diverse, sappia che a Valenza é un fenomeno consueto ormai da anni.

E non solo a Valenza, tant'é che la sfido a trovare qualcuno che, in caso di vincita alla lotteria, sia disposto a imbarcarsi in attività produttive di lungo periodo.

Con assunzioni sindacalmente protette, consistenti immobilizzi di capitale, "amenità" burocratiche e assurdità fiscali, all'ombra dell'onnipresente e indispensabile commercialista.

 

Escluderei però la volontà della categoria di scoraggiare eventuali "new entry" perché il nostro settore avrebbe sempre spazio per (e bisogno di!)  una sana concorrenza, nonché della fantasia e dell'entusiasmo di nuove leve.

 

Ma la battaglia si decide, purtroppo, innanzitutto, con le disponibilità finanziarie prima ancora che con i cervelli.

 

Purtroppo.

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