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Le osservazioni e le considerazioni di un gemmostudente... di chimica - 2 -

Gentilissimo sig. Lenti

Innanzitutto grazie mille per la sua risposta simpatica e cordiale, tra l'altro veramente piacevole da leggere.

Mi scusi se la ri-disturbo, ma ho paura di essermi espresso male circa la cosa più importante, forse un po' per l'emozione di scriverle, per le troppe cose da dire...e per la mia incompetenza...😄

... Ad ogni modo prima di venire al punto preciso subito che i diamanti sono al di fuori della mia portata, per cui facciamo finta che non mi interessino (in realtà quanto mi ha scritto mi è interessato molto) e comunque i miei interessi sono solo di tipo estetico e scientifico, non ho il minimo interesse economico, eccetto il dover mettere mano al portafoglio... Ma questo secondo me l'aveva già capito...

 Quello che volevo chiedere è se ci siano determinati tagli da prediligere per ogni tipo di gemma (dando per scontato che non ci siano errori di simmetria e venga rispettata la giusta proporzione riguardo altezza corona e profondità padiglione ); cioè, mi pare di aver capito da altre risposte che nello smeraldo il taglio migliore sia quello ottagonale a gradini (che tra l'altro è il mio preferito in generale, eccetto nella tanzanite dove mi piace molto anche quello a Trillant, mentre quello a cuscino proprio non mi piace) mentre in altre gemme il discorso cambia...Io volevo sapere se quello che ho capito è corretto e poi quali tagli preferire nei corindoni, nei granati tsavorite e nelle alessandriti; io nella mia ignoranza starei sui tagli ovali o a goccia se non trovo gemme ottagonali...

Riguardo le impurezze, che, col suo benestare, proporrei di nobilitare col termine "Occlusioni", grazie per i chiarimenti...diciamo che per quanto mi riguarda, esse non mi danno affatto fastidio a patto che non incidano troppo in negativo su trasparenza, brillantezza e saturazione (e fragilità in alcuni casi)...per il resto sono una sorta di garanzia. 

Concludo dicendole che nella mia vita purtroppo non ho mai avuto la possibilità di usare un microscopio, è vero che ho finito il 2°anno di università, ma non so se in futuro lo utilizzerò…

Mi sa che se non me lo compro io e non imparo ad usarlo........

Cordialità 

Stefano

 

Buon pomeriggio Stefano

secondo la mia arbitraria opinione, i diamanti si dividono in DUE categorie, all’interno di ciascuna delle quali si considerano in modo (anche molto) diverso gli stessi… dettagli!

Compreso e soprattutto, ritengo, proprio il taglio.

Perché se gli acquisti riguardassero pietre da offrire poi in commercio la scelta sarebbe quasi obbligata perché - almeno fino a carature di tre o quattro carati - l’80% delle vendite riguarderebbe il taglio rotondo, a brillante.

Per fortuna ci sono poi i diamanti acquistati per e grazie a motivazioni personali e qui é solo il gusto di chi sceglie che motiverà la giusta scelta.

Giusto?  :-)

Naturalmente le SIMMETRIE ricavate con opportuni e precisi angoli di taglio (le leggi dell’ottica!) conferiranno i pregi di bellezza, personalità e luminosità a ogni singolo cristallo che, in ogni caso, rimarrà un esemplare unico anche rispetto a a suoi simili.

Quanto all’interno dei diamanti io non amo nessuno dei due termini perché “imperfezioni” e “Occlusioni” li lasciano un senso di minore pregio che mi infastidisce anche se é é del tutto personale e immotivato.

Preferisco riferirmi a “presenze” o a “caratteristiche interne” di cui esamino e non di rado ammiro l’entità e/o la travolgente bellezza.

Un microscopio d’occasione,  magari ben adattato per l’uso gemmologico NON costa una fortuna e rappresenta a mio avviso un ottimo investimento perché risparmia innanzitutto alcune cocenti e costose delusioni…

E poi é il passatempo divertente e meno costoso che io conosco.  :-)

 

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