Logo

Un diamante che brilla di luce propria

Buongiorno sig. Lenti, prima di tutto devo veramente farle i complimenti per la sua rubrica, intelligente, tecnica ma allo stesso tempo divertentissima.

Immagino non essere il primo a farglielo notare, ma lei scrive incredibilmente bene!

Tornando a noi, mi chiamo Alex ho 35 anni e ho ricevuto in dono da un parente un anello solitario in oro 18 kt con un brillante di mezzo carato circa, la fortuna sarà della mia futura moglie che lo avrà in dono in futuro :)

Appena ricevuto il bellissimo anello lo ho portato dal gioielliere di fiducia, perchè ovviamente essendo senza nessun certificato non ero nemmeno sicuro che la pietra fosse un diamante, con grande gioia il gioielliere guardandolo con una lente contro luce, mi ha detto che il diamante è naturale che è di un bel bianco, (G) ma non è puro, anzi lui lo classificherebbe (si 2/3) e onestamente a me interessa poco, perchè il cristallo è bellissimo e brilla di luce propria :) ora il dubbio che mi attanaglia, siccome non mi è venuto in mente di chiedere al momento, se il diamante fosse stato trattato per aumentare il grado di purezza,

il mio gioielliere che vanta 30  e passa anni di esperienza lo avrebbe dovuto/potuto notare?

Ringraziando anticipatamente e scusandomi per la lunghezza della domanda le auguro di continuare a fare ciò che più le piace serenamente.

La sua passione per le gemme traspare, ed è contagiosa!

 

Buona sera, Skander

come gemmospacciatore recidivo sono ben lieto di constatare ancora una volta quanto possa essere felicemente contagiosa una gemmoepidemia vissuta intensamente!

Intanto ringrazi calorosamente il parente donatore perché un diamante G Color SI é forse la gemma “più portabile” fra quelle che io consiglio, insieme ai gradi H ed I.

Intanto sarei tranquillo e al suo posto non mi preoccuperei a proposito di eventuali trattamenti di CE, o “purezza migliorata” perchè (ragionando a spanne) con tale (balorda) procedura i tecnici NON avrebbero lasciato tracce tanto visibili da far classificare la gemma come SI 2/3, non le pare?

Quanto all’esame alla lente del gioielliere lascerei la questione in sospeso perché il trattamento CE spazia fra un singolo e microscopico forellino fino a una pioggia di meteoriti d’agosto, almeno come tracce residue nel diamante.

E questi micro-fori potrebbero, o meno, essere stati poi sigillati con plastiche assortite o addirittura con materie vetrose al fine di renderli meno visibili:

individuare quindi il trattamento (si chiama Yehuda) con un esame “in controluce” con una semplice lente mi suggerirebbe quindi una notevole esperienza e abilità tecnica del suo gioielliere oppure una massiccia dose di fortuna. :-)

Se ne ha la possibilità spenda con calma alcuni (tanti, possibilmente) minuti per guardare il suo diamante con un buon microscopio gemmologico, sondandone ogni direzione magari con l’aiuto di una lampada a stilo e potrà osservare con giustificato entusiasmo quelle caratteristiche interne che, inimitabili, rendono unico al mondo il suo esemplare.

Poi, acquisitane finalmente l’anima con la forza della conoscenza più intima, converrà che “puro” e “non puro” sono termini usati a sproposito quando ci si riferisce alle gemme:

perché la Natura NON fa errori, né difetti, ma soltanto delle caratteristiche:

quelle che solo le persone meno superficiali sanno scoprire, apprezzare e ammirare.

Complimenti quindi alla futura consorte, la fortunata che avrà una gemma di grande valore affettivo, innanzitutto, e poi un diamante “che brilla di luce propria”!

Che desiderare di più?

Quindi in alto i cuori.

E i bicchieri.  :-)

 

Template Design © Joomla TemplatesJoomla Templates | GavickPro. All rights reserved.