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Si corrono pericoli per l'Irraggiamento pietre preziose?

Evito quindi topazi azzurri ma vorrei chiederle:

1 -  se i diamanti F VVSI possono essere il risultato di un irraggiamento o se l’irraggiamento viene utilizzato nei diamanti solo per creare un colore particolare

2 -  Rubino smeraldo e zaffiro sono anche essi sottoposti all’irraggiamento?

3 -  Mi pareva che per lo smeraldo non si utilizzasse mai l’irraggiamento: corretto?

Grazie mille

Mirella 

 

Buon giorno, Mirella

si rilassi pure e indossi felicemente tutte le pietre che le piacerà accostare al colore dei suoi occhi…  :-)

Perché

 2 e 3 - Per rubini e zaffiri NON si usa né si é mai usato nessun tipo di irraggiamento;

           casomai si tenta di migliorarne il colore con il riscaldamento e/o (per il rubino) con la vetrificazione.

           Lo smeraldo veniva/verrebbe semplicemente impregnato con olio incolore o anche colorato.

           Oppure impregnato e sigillato con resine varie.

 

1 -      I diamanti sono stati oggetto di estesi esperimenti di irraggiamento e quando comparvero i “diamanti neri”

          di provenienza indiana per un certo tempo furono “bloccati” (sarebbe meglio dire commercialmente sabotati)

          diffondendo con sapiente efficacia il timore di una radioattività residua.

 Timori e boicottaggio che sparirono d’incanto non appena furono disponibili i “diamanti neri” provenienti  (provenienti?) dal Belgio.

Le confermo che il colore di una consistente percentuale di diamanti “Fancy Color” é stata ottenuta mediante bombardamento con alte energie, magari combinato con un riscaldamento, ma…

 senza nessun tipo di radioattività residue negli esemplari in circolazione!

Tra parentesi, il colore F e il grado VVSI del diamante e di tutti gli altri diamanti NON hanno nulla  a che spartire con i trattamenti alla Einstein.

Anzi, à la Madame Curie e consorte Monsieur Pierre, i pionieri degli studi in tema di Uranio, Radio et similia.  :-)

Anche i topazi azzurri, che storicamente furono i primi a portare la croce decenni addietro della calunnia radioattiva, sono oggi assolutamente innocui.

E’ possibile che i primi esemplari (non conosco i dettagli del trattamento) avessero mostrato di conservare una certa presenza del malaugurato fenomeno, ma non mi risulta che in tale stato siano MAI usciti dai laboratori. 

 Io stesso ne avevo testato più di due chili col metodo della autoradiografia ma, malgrado l’esposizione durata un mese e mezzo invece dei prescritti 20 minuti, la sensibile lastra fotografica rimase perfettamente intonsa. 

Tranquilla, adesso?  :-)

 

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