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Far certificare i tre diamanti da vendere: da chi e con o senza blister? - 2

Grazie davvero Gianfranco,

per i sui consigli ""preziosi""..

Solo un chiarimento:

nel dire ""le gemme blisterate  sarebbero disponibili per qualsiasi esame del consulente indicato dall'acquirente"  intende perche' il blister accompagnato dal documento di verifica garantisce che la gemma sia quella giusta o che attraverso il blister si possa comunque verificare la gemma?

Per la gemma più grande mi piacerebbe capire se avrebbe senso rivolgersi a una famiglia di acquirenti che ne possano apprezzare effettivamente anche il carattere di oggetto d’epoca (o da collezione se ne avesse le caratteristiche), ma in che ambito cercarli?

Nelle Aste?

Tra gli Antiquari? 

Tra l’altro esiste anche la sua montatura:

un anello apparentemente in oro bianco ormai avvolto nella patina del tempo, che credo abbia piccolissimi diamanti ma non e’ mai stata esaminata.

Il gemmologo l’aveva separata dalla gemma per analizzare la pietra.

Crede che possa valere l'espressione per cui il tutto vale più che la somma delle parti?

Ma come muovermi in questo caso?

Ormai la gemma e’ smontata...

Grazie ancora per la disponibilità

cordiali saluti,

Silvia

 

Buon pomeriggio, Silvia

no, scrivendo:

“E magari anche far blisterare le gemme, che nel frattempo sarebbero disponibili per qualsiasi esame del consulente indicato dall’acquirente."

s’intende che i diamanti rimarrebbero esaminabili dal consulente del compratore PRIMA del sigillo.

Nessun operatore infatti si sognerebbe di valutare una gemma sigillata, salvo il caso ami il rischio… di figuracce!

Come avrà già notato io sono un nemico acerrimo dei blister ma ammetto di essere molto al margine del commercio di diamanti.

E devo riconoscere come la conchiglia di plastica e il quasi immancabile numero di matricola del certificato inciso in cintura sul diamante siano un potente, quasi ipnotico promotore delle vendite.

Certo, a volte fanno risparmiare tempo, ma non sono certo quelle garanzie per le  quali sembrano essere tanto apprezzati…

L’anello montato dovrebbe comportare un maggior grado di appetibilità del gioiello perché potrebbe attirare l’attenzione tanto degli antiquari quanto dei collezionisti di gemme, quindi se lo smontaggio NON avesse rovinato la montatura potrà senza problemi riportare l’oggetto alle condizioni originarie.

Soprattutto se il diamante era montato su griff, perché un castone pone invece difficoltà che dovrà risolvere solo un bravo orafo prima di ritornare dall’incassatore. 

E, visto che l’anello papabile sarà oggetto di accurati maneggi, veda o faccia controllare se all’interno recasse marchi di fabbrica e titolo dell’oro.

Tenendo presente che un eventuale Pt indicherebbe invece un oggetto realizzato in platino.

Ripristinato quindi lo stato originale, dove e come collocare al meglio il suo piccolo tesoro é un dettaglio non secondario, e le mie opinioni equivalgono a quelle di chiunque altro avesse lo stesso problema.

Niente fretta, e un cauto, signorile sondaggio fra i non pochi negozi che trattano gioielli d’epoca, e/o qualche casa d’aste ove il valore e il pregio del gioiello ne giustificassero l’inserimento in catalogo.

Ma se ho scarsa pratica di aste, su eBay sono completamente digiuno e quindi non le sarei di nessun aiuto.  

Dalla sua zona sono ricomparsi diversi gioielli attribuiti poi a Casa Savoia:

spero che il suo sia uno di questi!   :-)

Alla prossima.

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