La discutibile qualità dei diamanti all'interno dei blister.
Gentile Gianfranco,
non so se ti ricordi di me (penso di no), spero tu stia bene.
Sono trascorsi circa sette anni da quando ti scrissi per la prima volta, iniziavo in quel tempo la mia nuova attività di ingrosso diamanti, con tanta voglia di fare e di sapere.
Devo dire che in questi anni ho potuto verificare il lento declino del mercato italiano, e pensare che nel 2007 dissi di aver centrato il periodo più nero dell'Italia (commercialmente parlando), oggi la situazione si mostra ancora più nera ma l'abitudine di comportarsi male (da parte di molti addetti al settore) si mantiene costante.
Ecco come si comportano certe aziende del settore: data la riduzione delle vendite chi normalmente si occupava di montare i diamanti e offriva il prodotto finito oggi si trova anche a blisterare diamanti.
Un passaggio che all'azienda non costa nulla poiché si utilizzavano già per il montaggio quindi adesso le pietre vengono sigillate nei blister.
Il risultato?
Oggi le aziende che si spartiscono il mondo del diamante blisterato (per battesimi, cresime, comunioni ecc...) sono decuplicate.
Ognuno scrive ciò che vuole nel talloncino del blister, le caratteristiche del diamante sono dichiarate eccelse quando in realtà il materiale sigillato all'interno del blister non corrisponde affatto.
Abbondano i diamanti dichiarati IF, quasi tutti vendono diamanti puri quando in realtà, andando ad aprire i blister, vi sono diamanti VS.
Non c'è più ritegno su nulla, più si riducono le vendite e più questi signori “porchettano" riducendo i prezzi e di conseguenza la qualità del materiale utilizzato, ovviamente le certificazioni rimangono sempre al top (IF/VVS) quindi se la cantano, suonano e ballano come vogliono.
I commercianti se ne fregano (tanto è l'azienda che li rifornisce che dichiara le caratteristiche dei diamanti e quindi i commercianti pensano di essere esenti da problemi quando così NON E') e il cliente convinto di acquistare merce pura prende una grande cantonata.
Siccome ho riletto nuovamente molte delle domande che ti sono state rivolte e in una ho letto la tua seguente risposta "A rigor di logica escluderei però che esista un orefice tanto sprovveduto da rifilarle "un pacco” da 20 centesimi di carato…"; mi è venuto da sorridere e ho pensato che molti di questi famosi gioiellieri sono consapevoli di ciò che vendono e il cosiddetto “pacco” te lo fanno anche su pietre da 5 centesimi di carato.
Questo è quanto, così facevano sette anni fa' e così fanno oggi, come vedi la tradizione si mantiene viva.
Ti saluto molto cordialmente
Gianluca
Buona sera, Gianluca
sono contento di risentirti, oltretutto in forma, pare, e battagliero come sempre.
Io sto bene, grazie, ma anche e soprattutto perché non ho tempo da perdere con malattie e acciacchi vari:
ho un paio di progetti e altrettanti viaggi a breve da incastrare in modo che non si disturbino con reciproche interferenze.
Sai, é un’ottimo rimedio contro la noia :-) e anche contro le inevitabili amarezze alle quali ci indurrebbe la gravità e la molteplicità dei problemi nei quali ci dibattiamo.
Ma non posso condividere, almeno non in toto, la funesta conclusione con la quale ammanti praticamente un'intera categoria di diamantai quali gemmospacciatori scorretti!.
Ricordi certo la mia sublime diffidenza verso i blister, e le motivazioni tanto estetiche quanto tecniche che mi hanno sempre impedito di farne uso…
almeno per i diamanti venduti da me A CLIENTI PRIVATI che non ne facessero esplicita richiesta.
Trattando invece con colleghi, gioiellieri o grossisti che fossero, ho sempre lasciato loro la scelta:
gemme sigillate dal loro laboratorio di fiducia, oppure “sciolte” in cartina, che poi ricontrollavamo insieme.
E ti sottolineo la diversità fondamentale delle due situazioni:
il cliente privato si affida a te per una corretta descrizione merceologica, quella che consegue un certificato veritiero e attendibile,
oppure il collega a cui proponi tout court un soggetto “a corpo”.
Ovvero un diamante per il quale richiedi un certo ammontare di pecunia, lasciando appunto all'interlocutore la valutazione del rapporto prezzo/qualità.
Sorvoliamo, ti prego, sulla correttezza e sulla “moralità” di certi comportamenti, oltretutto caratterizzati da situazioni contingenti anche molto diverse, ma almeno sappi che in un dettaglio NON secondario avrai presto soddisfazione con una legge che, almeno questa volta, é stata partorita col cervello.
Si tratta della norma che sancisce la responsabilità del venditore verso l’acquirente, L’ULTIMO ACQUIRENTE a proposito del bene ceduto.
E, più chiaramente, sarebbe la fine proprio della malaugurata “copertura” a proposito di “garanzie a monte” anche nella catena commerciale dei preziosi.
E’ certo un gran passo in avanti, e ti assicuro che io ho notato l’immediato incremento di quanti vogliono acquisire almeno le conoscenze di base per non correre il rischio di incorrere in sorprese spiacevoli.
Quindi, forza, sorridi e fatti su le maniche q.b. per rendere un pochino meno fosco il nostro orizzonte. :-)
E guai a te se mi rinfacci che di leggi noi ne abbiamo a decine di migliaia, alcune delle quali sarebbero persino sensate, adeguate e adeguatamente aggiornate…
Alle quali ben di rado corrisponderebbe però un’adeguata applicazione.
Purtroppo.
Ciao.
P.s.
per favore non aspettare altri sette anni prima di rifarti vivo:
oggi persino le crisi matrimoniali hanno almeno dimezzato i tempi di latenza! :-)
Alle quali ben di rado corrisponderebbe un’adeguata applicazione.
Purtroppo.
Ciao.
E per favore non aspettare altri sette anni prima di rifarti vivo:
oggi persino le crisi matrimoniali hanno almeno dimezzato i tempi di latenza! :-)