Parliamo dei diamanti "a taglio antico"? Sono molto diversi da un taglio ideale, soprattutto in termini di valore commerciale?
Buongiorno Gianfranco,
anche stavolta ricorro alla sua competenza, gentilezza, simpatia e pazienza per avere una spiegazione sui tanto "amati" diamanti.
Spero vorrà accontentarmi, e di non abusare troppo abusando di tutte le splendide qualità che la contraddistingono, in particolare l'ultima.
cercherò di essere almeno il più breve possibile e vengo al quesito.
Cosa si intende per diamante di taglio vecchio con alta corona?
è molto diverso da un taglio ideale, specifica che spesso ricorre nei certificati gemmologici?,
soprattutto in termini di valore commerciale?
(nel senso di paragone con un altro, stesse caratteristiche di colore e purezza, ma di taglio moderno e ideale?
perdoni la profonda ignoranza con cui avrò di certo posto la domanda.
concludo con il solito grazie, e a aggiungo un sorriso!
Stella
Buona sera, Stella
é un piacere rileggerla, ma mi permetta una domanda:
Cosa c'entrano le scuse a proposito delle domande che mi vengono poste?
Le domande si pongono per avere risposte a proposito di argomenti poco o punto conosciuti, direi, e quindi sarebbe casomai chi risponde a doversi scusare ove le spiegazioni non fossero sufficientemente chiare o non abbastanza esaurienti, non le pare? :-)
Quanto poi riferito al taglio dei diamanti, in tema di proporzioni e di percentuali il discorso scivolerebbe inevitabilmente verso una serie di aridi numeri, ovvero l'ideale per confondere invece di chiarire.
Mi consenta quindi di rispondere in modo discorsivo e partendo dalla fine delle sue domande.
Le premetto che di tagli "preferiti" o almeno "preferibili" in passato ne furono studiati e proposti parecchi, e tutti derivati dall'abilità e dall'esperienza di tagliatori diversi e, magari, anche famosi.
Ma con risultati spesso discutibili, e a volte anche poco ripetibili.
Poi comparve sulla scena il maestro Marcel Tolkowsky, che affrontò il problema con rigore scientifico codificando il famoso taglio che prese quindi il suo nome.
E che, bellissimo, é anche abbastanza raro sul mercato perché a partire dal "grezzo" iniziale é piuttosto "avaro" come resa percentuale di diamanti tagliati. :-)
Dato che "c'est l'argent qui fait la guerre", le lobby dei diamantai adottarono tagli (ovvero simmetrie) più commerciali, innanzitutto abbassando la corona (la parte superiore della gemma) con il conseguente aumento d'ampiezza della tavola (la grande superficie piana nella parte superiore del diamante).
Piccoli ritocchi, sia chiaro, ma dalle consistenti conseguenze economiche, anche, e con una piccola modifica dell'aspetto finale del diamante.
Tutti felici, quindi?
Mica tanto, sia perché di "tagli ideali" ce ne sarebbero più di uno, sia perché adottati o meno che siano dal commercio (di questo si tratta, alla fine della fiera) la bellezza di una gemma DOVREBBE secondo me essere valutata ESCLUSIVAMENTE col metro del buongusto dell'osservatore:
altro che le pagelle prodighe di "excellent" che imperversano innanzitutto ma non solamente in Rete.
Ovvio che avere un papiro dove c'é scritto che il tal soggetto é meglio di un altro giustifica innanzitutto - e non sempre a ragione - varie differenze di prezzo…
Inoltre e soprattutto fluidifica e velocizza la commercializzazione di tanti esemplari che, sovente, non sono neanche osservati come si deve, non uscendo nemmeno dai loro squallidi blister!
Tutto ciò premesso, mi permette di raggruppare (ammucchiare sarebbe più corretto dire) tutti i diamanti con tagli "datati" nella generica classificazione di "taglio vecchio"?
Non essendo riconducibili a simmetrie standardizzate, in tale ventaglio di forme troviamo splendidi ovali tagliati "a cuscino", fascinosi (e panciuti) tagli rettangolari o magari carré cosiddetti "a televisione", o magari strepitosi cristalli tagliati con approssimative simmetrie "a pera" o "a goccia"…
E senza dimenticare il taglio "a briolette", ovvero una goccia assolutamente simmetrica e interamente ricoperta di faccette triangolari…
O i vari tagli "a rosetta" con un numero limitato di faccette sulla corona, e un fondo piatto che ornano una quantità di oggetti veramente antichi.
Con licenza poetica - ovvero con arbitrio del tutto personale - io aggiungerei anche quelle piccole e deliziosamente modeste "schegge" di diamante, con alcune faccette del tutto casuali sulla parte superiore, che sono state incastonate da un bravissimo e paziente artigiano con l'abilità e la pazienza "di una volta".
Si, qualcuno torce il naso o, almeno lo alza con sufficienza dopo un esame sempre troppo superficiale, ma così facendo si priva di un piacere riservato solo a chi sa apprezzare col buongusto necessario certi dettagli riservati a davvero pochi privilegiati.
Immagini, Stella, il contorno di uno zaffiro, o di un bel granato, su di un anello di fine '800:
Un contorno tutto cosparso proprio di quelle "schegge" di cui sopra, ciascuna delle quali adagiata in un incastro metallico fatto su misura per accogliere, seguire e femare quelle forme…
Forme che sono tutte una diversa dall'altra!
Ora, a capo chino e scoperto, la prego di unirsi a me per un minuto di raccoglimento in memoria dei diamanti "taglio antico" vittime di uno sconsiderato ritaglio "moderno".
Si, malgrado tante prediche al vento e anche qualche feroce discussione, non sono poi molti i soggetti che sono riuscito a salvare da chi ne voleva trasformare il conturbante fascino "di una volta" in un banale, anonimo e ingiustificabile taglio moderno.
Perché creduto più commerciale, certo, ma anche deciso senza calcolare il valore finale del nuovo soggetto, cioè ua grandezza che rappresenta quasi sempre una sorpresa.
Nonché un'amara e costosa delusione.
Per finire, le preciso che non mi é possibile quantificare la differenza di valore fra un diamante taglio "ideale" con uno "taglio antico" proprio perché ogni caso é un problema a sé stante, del quale sarebbero necessari calcoli diversi.
Incominciando con quello della percentuale di perdita ponderale, per esempio, ma non solo. perché bisognerebbe anche far riferimento A QUALE fra i diversi tagli ideali si vorrebbe ricondurre il diamante da violentare.
Ma se vuole un riferimento cronologico potremmo tranquillamente ritenere che la maggior parte dei diamanti "a taglio antico" siano stati prodotti almeno fino agli anni 30/40, anche se non escluderei che anche tutt'oggi, in qualche sperduto villaggio della Thailandia, del Borneo o dell'India qualche ben intenzionato tagliatore non si cimenti anche adesso con una simmetria dalla quale speri di ricavare qualche centesimo di carato in più come premio per la sua industriosa fatica. :-)