Un parere che avrebbe anche funzione sociale evitando un dramma tra me e la mia dolce metà. :-)
Gentile sig. Lenti,
sono a chiederle un parere che oltre che tecnico, per una volta avrebbe anche funzione sociale, in quanto eviterebbe un probabile terremoto tra me e la mia dolce metà.
Ho acquistato molti anni fa una pietra taglio "goccia" con certificato che regalai a mia moglie dopo averla fatta montare da un gioielliere amico di famiglia, con estrema soddisfazione della mia signora che da allora non se la sfilò più dal dito.
Qualche mese fa notando un leggero movimento della pietra all'interno delle griffe, chiesi al gioielliere di stringerle, e così fece.
Alla riconsegna, mia moglie mi fece notare che le due estremità cioè la punta e la base della goccia, risultavano aver perso la trasparenza, presentandosi opache e come frantumate internamente in migliaia di pezzettini, seppur rimanendo esternamente integra.
Illusione ottica?
Qualità della pietra che ha modificato la sua trasparenza nel tempo (possibile?), imperizia da parte di chi ha stretto le griffe?
Difficile per me dirlo.
Mi rivolgo a lei per avere un parere oggettivo, dato che il mio amico sostiene sia tutto normale, la mia signora al contrario spergiura di ricordare benissimo la pietra prima dell'intervento e sostiene che fosse trasparente (anche a me onestamente pare fosse così, ma sa, certe cose uno non le vorrebbe credere...) e vorrebbe da me una reazione decisa nei confronti di chi avrebbe provocato il danno.
Trattandosi di un amico, io vorrei avere almeno la certezza che questa responsabilità sia effettivamente ascrivibile ad un intervento maldestro, poi altrettanto maldestramente celata.
A lei l'ardua sentenza!
Un sentito ringraziamento ed un saluto cordiale
Paolo
Buona sera, Paolo
premesso che le gemme DEVONO essere motivo di gioia e non di catastrofi coniugali, lei mi scarica una patata bollente della quale posso solo tentare un incerto maneggio:
perché innanzitutto lei sarebbe solo l'ennesimo visitatore che mi attribuisce clamorose (ma inesistenti) facoltà telepatiche... :-)
Quindi, non potendo esaminare adeguatamente il diamante, più che d'un parere oggettivo dovremo accontentarci entrambi di una serie di ipotesi.
Altro che ardue sentenze!
Escludiamo intanto la compressione come causa del problema:
non ci si riuscirebbe con una morsa stretta con la forza di un Ercole.
Poi, "ghiacciare" un diamante ALLE DUE ESTREMITA' e senza polverizzarlo é un'impresa che non riuscirebbe nemmeno usando un martello pneumatico, e di quelli grossi!
Ci sarebbe anche, come ipotesi davvero remota, la possibile preesistenza di due micro-fratture nel diamante, fratture "ripartite" e quindi ampliatesi e moltiplicatesi per le sollecitazioni ricevute durante la lavorazione.
Ma se io dicessi una cosa del genere al gioielliere costui sarebbe legittimato a rispondermi con una risatona, chiedendomi soltanto:
"DUE fratture presenti CONTEMPORANEAMENTE ai due estremi del diamante"?
Ma mi faccia il piacere, concluderebbe poi alla Totò :-)
A questo punto rimarrebbe, e sarebbe anche credibile, il danno causato da certi micidiali "fiammini" verdi, ad alcol metilico, che sovente sono usati per le riparazioni (la saldatura di una punta, per esempio) con troppa disinvoltura, e quindi senza isolare termicamente ed efficacemente il diamante già in loco.
Il "danno" potrebbe anche essere soltanto superficiale, e avrebbe appunto un aspetto molto simile alla "ghiacciatura" che lei lamenta, e riconoscibile con ragionevole sicurezza soprattutto al microscopio...
Per fortuna, molto probabilmente il problema sarebbe superabile con una nuova politura del diamante.
Conclusioni:
faccia vedere l'anello con il diamante a un gemmologo ben attrezzato, o almeno a un tagliatore di diamanti con buona esperienza, e confidi intanto nella sua buona stella. :-)
Niente terremoti in famiglia, quindi perché in coppia sono auspicabili soltanto sismi di un tipo specifico:
quelli del tipo "Viva l'Italia" le cui felici conseguenze si valutano solo dopo mesi.
Dopo nove mesi. :-)