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e, cercando con attenzione e fortuna, si può risparmiare senza lesinare sulla qualità?

Buona sera Gianfranco,

ho ritirato l'anello trilogy e sono più che soddisfatta.


In previsione di futuri e, spero prossimi nel tempo, acquisti, le chiedo se è giustificata una differenza di prezzo che ho riscontrato in gioielleria.


Ho visto una trilogy di 1,5 ct, marchio XXX, colore D.

il prezzo è il triplo della mia colore G, 2,2 ct, che a occhio nudo non ha pietre meno brillanti e altrettanto bianche nonostante la grandezza.


E' un prezzo adeguato o dipende dal marchio e dal negozio e, quindi, cercando con attenzione e fortuna, si può risparmiare senza lesinare sulla qualità?


Grazie per l'attenzione e per l'aiuto a noi profani.

Cordiali saluti e buona serata.


Maria Grazia.

 


 

Buona sera, Maria Grazia profana... :-)

 

benissimo, mi congratulo per l'acquisto di cui si dichiara soddisfatta, e la ringrazio a nome della categoria!

 

Le confesso che ho un debole per le "profane" con le idee chiare e una personalità sufficiente per non lasciarsi influenzare più di tanto dalle "firme" che, sovente a sproposito, infestano ormai tutti i settori del commercio!

 

Quanto alla mancata differenza di "luminosità" da lei rimarcata al confronto col suo anello le faccio presente che questa NON dipende dal colore, bensì (e in massima parte) dalla bontà del taglio e relativa finitura.

 

Per quanto riguarda poi la differenza fra D e G color si tratta di una sfumatura che si percepisce quasi SOLO per confronto, e in luce Normalizzata, capovolgendo il diamante e osservandolo attraverso il padiglione.

 

Condizioni quindi molto diverse dalle pietre ora montate sugli anelli, e osservate alla luce del giorno che, notoriamente, é più "calda" della luce per graduazione che si usa per i diamanti.

 

Non posso esprimermi più di tanto invece per la differenza di prezzi da lei rilevati, perché oltre alla notorietà della casa produttrice influiscono anche il livello del negozio e la sua politica di vendita.

 

Non é raro infatti che i pezzi più impegnativi siano affidati in "conto vendita" a negozi di fiducia, che hanno quindi anche la facoltà di renderli:

e l'immobilizzo di capitale, la necessità di ricondizionare il pezzo, nonché la movimentazione burocratica hanno un loro (non indifferente) costo...

 

Tutto questo poi senza considerare la qualità delle manifatture, e l'attendibilità delle garanzie a corredo della vendita.

 

"e, quindi, cercando con attenzione e fortuna, si può risparmiare senza lesinare sulla qualità?"

 

Si. La ricetta é quella giusta.

 

Auguri per i tempi futuri e, speriamo, prossimi.   :-)

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